"Posizionando questa impalcatura postmoderna nel mezzo ci puoi separare il di qua dal di là, l’area ingresso dalla zona letto e dalla nicchia per la lavatrice. Articolandola nei miei quarantacinque metri quadrati, l’ambiente sembra l’incrocio tra la fusoliera di un sottomarino e i corridoi ombrosi di un laboratorio di analisi: del tutto controindicato come nido accogliente per una divorziata e il suo cucciolo part-time.
Componendo a incastro questi tubi, ripiani, viti e bulloni, sono possibili milioni di combinazioni. Sul catalogo per tale meraviglia si sprecano i sostantivi: guardaroba, libreria, scaffalatura, separatore d’ambiente, portatutto, riassumicasino.
Ogni componente si può montare a qualsiasi altezza, snodare in ogni posizione. Nelle celebrate illustrazioni per l’assemblaggio, il manichino montatutto IKEA sfoggia posizioni estreme degne di un kamasutra del fai-da-té." (tratto dal racconto STOLMEN - People from IKEA)
martedì 22 marzo 2011
venerdì 11 marzo 2011
Il primo estratto, per i curiosi.
“Cara, è che si vede subito che questo affare dieci anni non dura, e neanche cinque”.
“Meno male, ma'. Se questo dura dieci anni vuol dire che sono ancora single, zitella disperata, che sono ancora in una casa in affitto, con un lavoro che è più simile a fare volontariato. Io questo ‘affare’, come lo chiami tu, lo voglio buttare prima. Molto prima. Magari tra un mese, tra un anno. Sarebbe bellissimo”.
(tratto dal racconto ANEBODA - People from IKEA)
“Meno male, ma'. Se questo dura dieci anni vuol dire che sono ancora single, zitella disperata, che sono ancora in una casa in affitto, con un lavoro che è più simile a fare volontariato. Io questo ‘affare’, come lo chiami tu, lo voglio buttare prima. Molto prima. Magari tra un mese, tra un anno. Sarebbe bellissimo”.
(tratto dal racconto ANEBODA - People from IKEA)
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