mercoledì 27 aprile 2011

Genova per me

La sala intitolata a Fabrizio De André, il travolgente Alessandro Bergallo come lettorerecitante, i prof. Giorgetti e Garbarino a dare il giusto spessore culturale alle misere precarietà della Generazione IKEA, sono stati tra gli elementi che maggiormente hanno segnato la bella presentazione genovese nella superFeltrinelli del capoluogo ligure.

Per me era come ritornare sul luogo del misfatto. Da Genova mi sono allontanato anni fa per affrontare il mare aperto, e a Genova dovevo tornare per capire se il mio punto di vista sulla vita contemporanea è frutto di razionalizzazione o di allucinazione.
Ieri di libri se ne sono venduti molti e sono certo che se non soddisfano le aspettative arriveranno fitte le richieste di rimborso con l’invito a occuparmi di altre attività a minor impatto sui portafogli altrui.
Si sa, l’umorismo di noi, genovesi, è cattivo, cinico, e distaccato. Frutto di una vita venata di sadismo mascherato da masochismo.
Per i non genovesi, può essere utile sapere che in città – specie tra amici - ci si dimostra affetto in un modo bislacco fatto di rapidi fendenti, seguiti da autodenigrazione fantozziana funzionale a depotenziare le reazioni dell’altro, (della serie: mentre sottolineo che sei ingrassato come un’acciuga ripiena ipotizzo che sia per attirare l’attenzione di tua moglie che ama farsi sbattere dal droghiere, ma dico anche di essere probabilmente anche io dalla parte dei cornuti sovrappeso perché incluso mio malgrado tra i belinoni distrutti in tenera età dalla pubblicità del Mulino Bianco; tu allora non hai argomenti per rispondere a meno di spostare il tiro e sottolineare che o nevica in maggio o la mia forfora è così fitta perché è l’invidia che provo nei tuoi confronti a darmi problemi di fegato e che tu perlomeno gli stessi problemi li hai per l'alcool, etc etc). Insomma, se cresci a Genova poi la vita nel resto d’Italia è vellutata come il soggiorno in un wellness centre.
Mi sono dunque goduto ogni risata, domanda e applauso, arrivato dalla folta platea, ben sapendo che un giorno mi si ritorceranno tutti contro.

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